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domenica 11 marzo 2018

LADY BIRD - UN NOME PER UNA VITA


La libertà di essere chiunque travalica il nostro nome?
Lady Bird è la storia di un nome, di un anno speso alla ricerca dell’emancipazione dal passato e dal presente. Christine viene da una bizzarra famiglia in dissesto economico dopo il licenziamento del padre e deve affrontare i dubbi dell’ultimo anno di liceo senza la solidità di un futuro aperto e la tranquillità di un rapporto chiaro con la madre.


Lady Bird disegna un groviglio di strade che cominciano a perdersi nel deserto e altre che sopravvivono confluendo verso un’unica direzione. La protagonista vive la condizione di veder morire uno dopo l’altro i fantasmi del suo futuro senza la possibilità di salvare la sua vita dalle scelte obbligate. È intrappolata in una situazione che designa per lei un avvenire già scritto, con l’università vicino casa e un nome a pesare sulla sua vita sociale. Per contrastare una vita che va naufragando, Christine sceglie di cambiare nome e di farsi chiamare “Lady Bird”. Da quel momento in poi la sua personalità va mutando di pari passo con le scelte che lei pensa di imporre a se stessa. Decisioni che sembrano finalmente segnare la strada della sua definitiva maturazione, ma che finiscono inevitabilmente per regalare alla protagonista solo traumi e delusioni. Ma lo spirito tenace di Lady Bird non demorde, arrivando anche ad invertire l’ordine sociale prestabilito, portandola oltre i limiti che il suo nome, il nome che la sua famiglia aveva scelto per lei le imponeva. Almeno fino alla frase chiave dell’opera:

Le persone si chiamano a vicenda con i nomi che i propri genitori hanno scelto per loro, ma non credono in Dio

Quando nasciamo occupiamo una nicchia nella culla della società e crescendo, cambiando, siamo in grado di muovere la nostra posizione rispetto al mondo, ma non possiamo cancellare il solco lasciato dal nostro passaggio. Il nostro percorso qui e ora.


Il nostro nome ci orienta, è il taglio che i nostri progenitori hanno scelto per noi, l’unica condizione nella quale possiamo esistere ed essere presenti nella nostra realtà. Questa è la grande responsabilità di un nome e del peso trascendentale che esso porta con sé; non un capriccio, non un accessorio. Quando veniamo alla luce abbiamo le potenzialità di diventare chiunque ma non potremo mai smettere di essere noi stessi. Il nome che potiamo ha in sé i luoghi, i momenti, le nostre storie e anche le possibilità.
Lady Bird è la storia di un percorso di formazione che porta la protagonista alla scoperta dei limiti del suo nome e delle immense ricchezze che esso potrà regalarle. Anche se la sua casa è a Sacramento, nella zona povera oltre i binari. Maturare, entrare nell’ottica adulta è superare l’inseguimento continuo della nostra ombra e accettare di essere chiamati per nome. È una crescita che si avvicina molto ad una decrescita, al ritorno alla spensieratezza dell’infanzia, quando non avevamo concezione di essere in un altro posto da noi.


Un giorno, sbadatamente, ci accorgeremo che quello che abbiamo è ciò che siamo sempre stati. A volte riguardiamo un sentiero, uno scorcio nascosto in fondo alla via e scopriamo di appartenere ai nostri luoghi tanto quanto essi appartengono a noi. E potremo rinunciare al nostro nome e a quello dei nostri genitori, ma non possiamo cancellare la nostra via illuminata dal sole, nell’estate di Sacramento.

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