venerdì 29 dicembre 2017

TOP 10 FILM 2017

Eccoci arrivati al consueto appuntamento natalizio. Vi ricordo che i film presi in considerazione per la classifica sono i soli visti tra quelli usciti nelle sale italiane dal primo gennaio 2017 al 23 dicembre dello stesso anno, giorno in cui sto ultimando la stesura della top e della flop. A questo link trovate la lista completa dei film visti, dategli un’occhiata prima di fiondarvi nei commenti per difendere a spada tratta un titolo piuttosto che un altro, semplicemente potrei non averlo visto. So che le premesse allungano sempre l’attesa per il fulcro della questione, il motivo per cui avete cliccato su questa pagina, la classifica, ma vorrei specificare ancora una volta che non si tratta di giudizi assoluti, non è quello il mio intento. La classifica rispetta semplicemente i miei gusti personali e talvolta questi possono anche andare contro una parvenza di oggettività, come scoprirete in seguito. Fatte le dovute premesse, è giunto il momento di scoprire questa Top 10 dei miei film preferiti del 2017. Che il flame abbia inizio!



10 - Madre! di Darren Aronofsky
Film malato e disturbante che spiazza lo spettatore impedendo ogni tipo di comprensione. Solo successivamente, a mente fredda, arriva la consapevolezza della finalità di un prodotto tanto fastidioso quanto elevato. Affrontare un’opera priva di chiavi palesi per la sua stessa interpretazione crea una difficoltà proibitiva, ma se si accetta questa posizione scomoda si entra in un turbinio di emozioni, riferimenti e significati unici. Un’opera complessa, presuntuosa e profonda; impossibile lasciarla fuori.
Per approfondire: Come interpretare Madre!?



9 - Silence di Martin Scorsese
Distante da The wolf of wall street, Silence prosegue un filone sommerso della filmografia di Scorsese legato alla spiritualità più che alla religioni. Andrew Garfield e Adam Driver inseguono fino in Giappone padre Ferreira e una voce che possa confermare loro la bontà delle loro convinzioni teologiche. A metà tra racconto storico e romanzo di formazione, l’opera ultima di Scorsese stupisce per una cura al dettaglio che solo i grandi maestri del cinema possono vantare. Una lentezza esasperata nell’azione viene bilanciata da una tensione psicologica oppressiva. Da approcciare con la giusta preparazione, ma assolutamente imperdibile.



8 - Smetto quando voglio - Masterclass di Sidney Sibilia
Sidney Sibilia e Matteo Rovere hanno fatto il miracolo di tornare ad internazionalizzare il cinema italiano. Dei tre film che compongono la saga - di cui ben due usciti nel corso di quest’anno solare - Masterclass si erge al di sopra degli altri per la spiccata dose di azione e adrenalina, condita con il solito umorismo sofisticato e al contempo naturale. La critica sociale che si evolve verso un’opera movimentata e così ambiziosa rappresenta il fiore all’occhiello di questa stagione per il cinema italiano. Alcune scene indimenticabili, come quella dell’assalto al treno, rimarranno impresse negli occhi degli spettatori ancora per molto tempo.



7 - Guardiani della galassia vol. 2 di James Gunn
I cinecomics hanno stancato da un pezzo, chiudendosi in stereotipi triti e ritriti che non hanno più la forza di trasmettere le emozioni di un tempo. Eppure la creatura pop e colorata di James Gunn continua a rappresentare la più lieta eccezione. In un universo Marvel in cui tutto tende a concludersi verso i team-up, la forza dei Guardiani della galassia è proprio quella di ripercorre le dinamiche del gruppo di outsiders lontani dalla lente d’ingrandimento degli Avengers. Anche per questo motivo sono ancora combattuto sulla presenza di Starlord e soci nell’imminente Infinity War.
Guardiani della Galassia vol. 2 decide di raccontare una storia secondaria, che sembra essere di minore importanza fino al plot twist. Una sorta di filler che in realtà coglie appieno l'essenza dei personaggi ed esalta un gruppo allargato di supereroi. Comparto tecnico impeccabile, una comicità più matura e scene d’azione mozzafiato in funzione di un finale da brividi. James Gunn riesce ancora a fare cinema con la materia supereroistica.


6 - Arrival di Denis Villeneuve
La fantascienza secondo Denis Villeneuve non deve necessariamente sbaragliare la logica per aprire la via alla più becera guerra totale. Egli sfrutta la linguistica e la fisica per mettere in scena un film estremamente raffinato, curato, coinvolgente e spettacolare nello sciorinamento della matassa. A stupire maggiormente è l’ interpretazione del genere fantascientifico, che entra nel canone di Villeneuve e ne esce rafforzato da una struttura cinematografica solida. Uno dei migliori, se non il miglior film di fantascienza degli ultimi quindici anni.



5 - T2 - Trainspotting di Danny Boyle
Veder tornare sul grande schermo dei personaggi cult invecchiati di vent’anni sarebbe già di per sé un evento mondiale. Il primo Trainspotting si chiudeva con un monologo indimenticabile che arrivava a compimento di una riflessione sulla società degli anni ’90. Cosa avevano ancora da dire i quattro personaggi di Edimburgo? Danny Boyle rilancia il guanto di sfida a questo nuovo presente nato da un cambiamento-peggioramento e mette da parte la questione delle dipendenze per concentrarsi sulle disfunzioni dell’animo umano. Il risultato è un passo avanti sotto il punto di vista critico, la regia di Boyle poi è maturata notevolmente in questi vent’anni e l’esperienza migliora di gran lunga la riuscita finale. Rispetto al film del ’96 però questo T2 - Trainspotting non raggiunge le stesse vette iconiche e non riesce a racchiudere in sé la rappresentazione di una generazione in maniera altrettanto spiazzante. Resta un film fantastico e soprattutto necessario.



4 - Blade Runner 2049 di Denis Villeneuve
E con questa posizione diventa fondamentale la premessa noiosa dell’inizio: non si tratta di una classifica assoluta, e non aspira ad esserlo; semplicemente rispecchia i miei gusti cinematografici. Quindi Arrival è il più bel film di fantascienza degli ultimi quindici anni? Sì, ma personalmente ho preferito Blade Runner 2049 per tutto ciò che rappresenta e per la mole di emozioni che una pellicola all’apparenza asettica è riuscita a trasmettermi. Parliamo ancora di Denis Villeneuve - presente due volte in questa classifica - e della sua versione del mito di Blade Runner. Forse non era necessario rimettere mano al capolavoro di Scott, specialmente in ottica franchise aperto, ma il modo in cui Villeneuve rielabora gli stilemi del padre della fantascienza esalta e stupisce. Ancor più che in Arrival, questo Blade Runner 2049 trasuda cinema di spessore. Ogni inquadratura è un dipinto, ogni location respira e si muove nella desolazione di un mondo decaduto. Ryan Golsing dà vita ad un personaggio tutt’altro che scontato, in grado di reggere il paragone con il Rick Deckard di Harrison Ford.
Non un film privo di difetti, ma ogni ombra è rischiarata dalle luci più splendenti della magnificenza di Blade Runner.



3 - Detroit di Katrine Bigelow
Il film più importante dell’anno. Kathryn Bigelow mette tutto il suo talento al servizio di una storia vera che riapre un discorso attuale e futuribile sulle colpe storiche che la società bianca cerca di nascondere dietro un dito. L’opera in tre atti mette in scena una ricostruzione realistica di una guerriglia urbana nella città di Detroit  per poi concentrarsi su di un vero e proprio massacro avvenuto in un motel poco lontano dal centro. Grazie ad un comparto tecnico eccezionale, Bigelow conduce lo spettatore all’intero della faida e lo costringere a guardare in faccia la violenza più sudicia dell’uomo forte sul più debole e indifeso. Un film che vuole arrivare allo stomaco e alla mente, colpendo e aprendo un dialogo costruttivo. Quando il cinema migliore trova il valore sociale. Se non dovesse essere preso in considerazione per gli Oscar si tratterebbe solamente di un caso di cattiva distribuzione nell’ambito delle “cene per le candidature”. Il poco rumore non intacca minimamente il valore assoluto dell’opera.



2 - Dunkirk di Christopher Nolan
Con la seconda posizione ci avviciniamo allo spettro luminoso del capolavoro. Nolan è semplicemente IL regista del nuovo millennio: amato e odiato, criticato ed esaltato, sulla scia di Kubrik riesce a mantenere una cifra stilistica elevata e inconfondibile pur variando il genere. Con Dunkirk i fratelli Nolan esplorano il cinema di guerra, un banco di prova non indifferente visti i maestri che hanno contribuito alla storia del genere. Dunkirk depenna totalmente l’aspetto empatico dalla spiaggia francese e punta a narrare una situazione di guerra, senza una reale storia a fare da motore per gli eventi. È la narrazione tripartita in tempi e luoghi differenti a dare lo slancio necessario all’opera per raggiungere il suo obiettivo. La grandezza delle gesta umane arriva ugualmente, senza proclami o frasi ad effetto, ma unicamente grazie alla regia quadrata e misurata di Nolan. La condizione dei soldati prende il sopravvento e lo spettatore è portato naturalmente a vivere la precarietà di quei giorni, senza bisogno di un personaggio posticcio o di una situazione fasulla per creare un legame irreale. La magia del cinema, la maestria di Nolan.



1 - La La Land di Damien Chazelle
Se dovessi affibbiare ad un solo titolo l’appellativo di “capolavoro” per questo 2017 non avrei dubbi su quale scegliere. La La Land è un film totale che si rifà al musical classico per raccontare una storia senza tempo. Il comparto tecnico rasenta la perfezione, dopo Whiplash Chazelle dimostra ancora una volta di avere un’abilità fuori dal comune nel mettere in scena la musica. La storia di Mia e Sebastian è coinvolgente e travolgente, e, pur non spiccando per originalità, risulta stupefacente per il modo in cui è stata realizzata dal regista. La La Land è un film che crea dipendenza con le sue atmosfere magiche, le sue musiche indimenticabili. I protagonisti entrano fin da subito nel cuore degli spettatori, mentre le immagini meravigliose ammaliano gli occhi e non si può fare a meno di crollare emotivamente in un finale che riporta la magia alla realtà e ci ricorda tutto quello che non è stato, tutto quello che sarebbe potuto essere. Se Detroit era il film più importante dell’anno, La La Land è quello che resterà negli annali. Un capolavoro, la consacrazione definitiva di tutti coloro che hanno preso parte al progetto, dal regista al ragazzo che porta il caffè. Un onore essere nato in questo periodo per poter vivere La la land.

E voi? Siete d'accordo con questa classifica quali sono i film che vi hanno colpito di più in questo 2017? Ditelo con un commento qua sotto o sui social. Ci rivediamo il 31 dicembre, per parlare del male di questo 2017 cinematografico: la tanto temuta Flop 5. Snyder-Whedon aspettatemi!

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